Mirko su Facebook
sabato 10 dicembre 2011
Intervista al Bruco Show
giovedì 8 dicembre 2011
Battiti di Legalità
Hanno parlato del volume Battiti di Legalità, qui:
http://pqeditor.altervista.org/mirko-perniola-racconta-battiti-di-legalita/
Grazie a Ivano Garofalo e a tutto lo staff di PQEDITOR
mercoledì 7 dicembre 2011
Sulla censura
Era il 1980 e così scriveva Gianni Rodari
Zagor 608 - Nel Regno dei Cajun
Cari amici, parenti e colleghi,
è in edicola Zagor 608 - Nel Regno dei Cajun, seconda parte di Alligator Bayou.
Soggetto: Diego Paolucci
Sceneggiatura: Mirko Perniola
Disegni: Marcello Mangiantini
Copertina: Gallieno Ferri
Zagor è sbarcato a New Orleans sulle tracce di due traditori che si sono imbarcati alla volta di Panama. In attesa di una nave che gli permetta di proseguire l’inseguimento, lo Spirito con la Scure salva dal fuoco Marcel Dutronc, che ignoti sicari hanno cercato di togliere di torno, e subito dopo viene coinvolto da un altro vecchio amico, il maggiore Ellis, nella caccia ai rapitori della baronessa Moreau, vittima di un complotto politico internazionale e trascinata nelle paludi. Nel bayou si è nascosto anche un antico nemico dell’eroe di Darkwood, Alphonse de Marigny, evaso al penitenziario e in cerca di rivalsa...
I pericoli si celano ovunque: dalle strade di una città magica fino alle paludi del bayou!
Qui trovate il booktrailer realizzato dalla bravissima Alessandra Lupo: http://youtu.be/Sw0PXNMSdfw
Mentre chi si fosse perso l’intervento televisivo relativo a questa uscita, può riguardarlo qui:
venerdì 2 dicembre 2011
Primo pezzo al Bruco Show!
venerdì 25 novembre 2011
Battiti di legalità - Una storia di mafia
Martedì 29 Novembre ore 11:00
Presso la Sala Del Consiglio della Provincia Di Perugia
Si terrà la conferenza stampa
per la presentazione del volume a fumetti:
BATTITI DI LEGALITÀ - UNA STORIA DI MAFIA
Con la presenza:
degli autori: Mirko Perniola & Lola Airaghi
del presidente dell’associazione Amici del fumetto Città di Castello, Gianfranco Bellini.
e delle autorità:
Luca Palamara presidente dell’ANM l’Associazione Nazionale Magistrati
Marco Vinicio Guasticchi Presidente della Provincia di Perugia
Donatella Porzi Assessore alla cultura
“La mafia non è affatto invincibile;
è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio,
una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”
(Giovanni Falcone)
lunedì 14 novembre 2011
Di fiere e di cosplayer...
Attenzione, non sto parlando di eliminare i cosplay, che comunque portano indotto all'organizzazione, ma semplicemente di creare una separazione tra l'elemento culturale e il fenomeno di costume, perché i due non vengano confusi, o il secondo eclissi il primo.
Perché senza uno sviluppo e un sostegno del valore culturale delle professioni che girano intorno a fumetti, cartoni animati e giochi, il fenomeno di costume cesserebbe di esistere!
Insomma, se i creativi resteranno nell'immaginario comune lavoratori di serie B, la qualità di fumetti, cartoni e giochi scadrà, automaticamente venderanno meno, e anche il fenomeno di costume svanirà. Non credo che succeda a breve, ma è una catena! Affonda il primo anello, e gli altri seguiranno, prima o poi...
Ecco, io non voglio autodefinirmi artista, finché rischio di essere confuso con questa gente.
Devono essere i miei lettori a dire se io sono o non sono un artista in quello che faccio... d'altro canto, anche Antonio Stradivari era un bottegaio!
Ultima riflessione sulla mancanza di impegno promozionale della SBE: hai ragione, continuiamo a ripeterlo tutti, ma... il discorso è lungo, e ti rimando a questo mio post: http://artigianidellenuvole.blogspot.com/2011/08/il-sesso-degli-angeli.html
martedì 8 novembre 2011
Zagor - Alligator Bayou
Sceneggiatura: Mirko Perniola
Disegni: Michele Marcello Mangiantini
Copertina: Gallieno Ferri
lunedì 17 ottobre 2011
Comics (creators) for free
Stefano Vietti visto da Giancarlo Olivares |
Marco Foderà |
Madonna in Carràmba che Furtuna! |
Gallieno Ferri in prima serata sulla TV turca |
martedì 11 ottobre 2011
Bruco Show
lunedì 10 ottobre 2011
Zagor 556 - Alligator Bayou.avi
mercoledì 28 settembre 2011
C'è quello che...
martedì 20 settembre 2011
Off Topic
Per (credo) la terza volta, scrivo un post che non c'entra molto col mio lavoro.
Lo scrivo, però, perché mi è capitata una di quelle coincidenze con un fortissimo contrasto, che mi ha molto colpito.
Ieri, giringirando per il web in quelle interminabili ricerche necessarie per poter fare dello scrivere un buon mestiere, ma che ti fa apparire agli occhi di chiunque ti veda in quel frangente, un irrecuperabile fancazzista, mi sono imbattuto in un paio di video, che credo mostrino buoni esempi del meglio e del peggio della fauna umana moderna.
Ve li posto qui sotto, a voi collocarli nella vostra giusta scala d'importanza.
Cominciamo con questo:
Disgustati? D'accordo? Rassegnati? Rabbiosi? Sconsolati?
Beh, allora date un'occhiata anche a questo:
Qualcosa da aggiungere?
mercoledì 31 agosto 2011
Perciò... riempi i palloncini?
Sembra che ci sia un po’ di confusione sulla figura dello sceneggiatore…
Sembra?
A volte, anche i lettori appassionati sembrano confondere lo sceneggiatore con il letterista.
CLIKKANDO QUI ci si possono chiarire (in parte) le idee su che cos’è una sceneggiatura…
Mentre, per quanto mi riguarda, chiarisco la cosa con un paio di esempi visivi.
Questa è una mia sceneggiatura:
By rainulfo at 2011-08-31
chiedo al disegnatore di realizzare graficamente in ogni vignetta quello che ci serve per raccontare la storia, e indico anche i dialoghi.
Se serve, inserisco qualche schizzo per rendere il tutto più chiaro, come questo:
a così:
Perciò... no, non riempio i palloncini, al secondo mi manca già il fiato!
martedì 30 agosto 2011
Che ridere?
L'immagine qui sopra, opera del bravissimo Nicola Rubin, mi serve per introdurre una domanda che, qualche tempo fa, mi è stata posta tramite Facebook da un amico dal nickname Alex Principato; domanda che, condivisibile o meno, che credo possa interessare.
Alex mi chiedeva: “Perché gli autori Bonelli (pochi esclusi) sono allergici all'umorismo? Perché non vediamo più Christopher su Brendon? Perché Groucho dice due battute e se ne và? Perché non ci sono Dee, Kelly e Angie tutti i mesi? Perché Cico era spesso messo da parte negli anni '90? Perché?”
Lungi da me l'idea di urlare in risposta "E io che ne so?!" gli darò una risposta semplice, ma non tanto immediata, per la quale conviene partire con qualche esempio pratico.
Iniziamo con due filmati youtubbici:
Il primo filmato credo che sia stato riconosciuto dai più; si tratta di alcune sequenze di Fracchia la belva umana, 1981, di Neri Parenti, con un Paolo Villaggio che semplicemente cambia nome al Fantozzi che già lo aveva reso famoso qualche anno prima, e lo vede affiancato da un Lino Banfi nei panni dell’esilarante Commissario Auricchio.
Il secondo filmato è tratto dal demenziale Top Secret, 1984, spassoso slapstick firmato Abrahams, Zucher & Zucher, insomma le stesse teste di Una Pallottola Spuntata e L’aereo Più Pazzo Del Mondo.
Esilaranti? Spassosi? Ne siamo proprio sicuri?
A voi, questi filmati, hanno fatto ridere?
Dipende dai gusti. C’è gente che conosce a memoria Frankenstein Junior, altri che non vogliono neppure sentirlo nominare.
È così per tutti i film? Per tutti i generi?
Ora proviamo con questo:
Ora chiudete gli occhi e immedesimatevi nel personaggio interpretato da Brad Pitt…
Provate a pensare di essere al suo posto.
Mentre voi non eravate in casa, qualcuno è entrato, ha ucciso la vostra fidanzata/moglie/madre, che era incinta a vostra insaputa, e vi ha fatto recapitare la sua testa in una scatola!
Se ciò non vi causa almeno un minimo brivido di angoscia, avete bisogno di fare due chiacchiere con uno psicologo di quelli bravi!
Perché l’umorismo è culturale, mentre la paura è atavica.
La paura è dominata dall’istinto, è comune in tutti gli umani, e ci è servita per sopravvivere sin da quando mangiavamo banane sugli alberi.
L’umorismo, al contrario, si sviluppa con il crescere della conoscenza.
Ciò che fa ridere i bambini (caccapupù!) non è detto che faccia ridere i grandi, così come ciò che può far ridere un matematico (Come è possibile visualizzare uno spazio a 11 dimensioni? Semplicissimo: visualizza uno spazio a N dimensioni, e poi poni N=11) può far ridere solo lui, e nessun altro!
Ecco il motivo per il quale, nei fumetti Bonelli, non sempre si trova l’umorismo.
La Sergio Bonelli Editore fa principalmente avventura, indirizzata a centinaia di migliaia di lettori; con il dramma si riesce a coinvolgerne il maggior numero possibile, mentre con la comicità si rischia di soddisfare e divertire solo quelli che hanno un backgruond culturale più affine a chi scrive, rischiando di scontentare (o, per lo meno non divertire) tutti gli altri!
Ecco perché a volte, forse sempre più spesso, si sacrifica l'umorismo a vantaggio dell'avventura.
Una curiosità: ho scoperto che la parola umorismo deriva dal latino umorert-rem cioè umidità, liquido… ed è indubbio che, quando una cosa ci fa molto ridere, esageratamente, incontrollabilmente, ci si ritrova tutti umidi, sulle guance e nei pantaloni!
sabato 27 agosto 2011
Il sesso degli angeli
L’amico Lonewolf, utente del Nathan Never Forum, ha attirato la mia attenzione su questo post del blog di Roberto Recchioni, per sapere la mia in proposito...
Su un discorso simile, non si può che essere d’accordo, e da quel che sento chiacchierando coi miei colleghi, lo siamo (quasi) tutti, ma chiunque abbia un capo sa che la propria opinione, sull'azienda, vale meno della sua!
Insomma, se a Bonelli lo sfruttamento trasversale dei suoi personaggi fosse piaciuto, lo avrebbe attuato da tempo. Se non lo ha fatto fino ad oggi avrà i suoi motivi che, condivisibili o meno, sono quelli del capo.
Comunque, credo sia inutile discuterne tra noi, faremmo solo illazioni; l'unico che potrebbe dire la propria e Bonelli stesso, il quale ha sempre affermato pubblicamente di voler fare solo ed esclusivamente fumetti d'avventura, il resto lo lascia agli altri.
Qui però torniamo ad un discorso che mi capita di fare spesso e cioè domandare, discutere, arrabbiarsi, criticare, sull’operato e sulle scelte delle SBE, sia editoriali che commerciali.
L’errore però è concettuale. Non dobbiamo discutere della SBE, dei suoi personaggi e del loro sfruttamento, ma del fatto che non ci sia null’altro di simile!
Tex, Dylan e compagni vendono centinaia di migliaia di copie? Tex da solo vende, mediamente, più di Spiderman, Batman e Superman messi insieme? Significa che nel Belpaese ci sono autori validi e lettori interessati… allora come cacchio è possibile che non ci sia un editore, uno vero, di quelli col portafogli, pronti ad investire in questo settore? Gente come era Arnoldo Mondadori, gente con soldi a sufficienza per pagare non solo i tipografi (che quelli non lavorano gratis) ma anche gli autori (che quelli invece sì). Ma quando dico pagare gli autori intendo metterli in condizione di guadagnarsi da vivere con il proprio lavoro, e non dandogli quattro spicci pretendendo anche un grazie! Altrimenti questo lavoro possono permettersi di farlo solo i “figli di papà” che non devono fare i conti alla fine del mese, che possono “esprimere la propria creatività” accontentandosi del ritorno d’immagine, senza un necessario ritorno economico.
Io sono entrato in Bonelli sei anni fa, prima (quando lavoravo di notte per scrivere di giorno o viceversa), proponendo i miei lavori gli pseudo-editori reagivano abbastanza male, sembrava quasi che, invece di prospettargli una collaborazione, gli stessi chiedendo la carità, perché… gli chiedevo soldi! Soldi per pagare il tipografo, beninteso, mica per pagare il mio lavoro. Oggi invece, sdoganato dall’amatorialità e passato la professionismo, mi propongono collaborazioni pagate (o strapagate se si riesce a mettere le mani su soldi statali o fondi europei); ma questo non perché il mio lavoro sia improvvisamente diventato migliore ai loro occhi, ma semplicemente perché pubblicandomi possono dire di avere un autore Bonelli tra le loro fila. Perché se Bonelli ti pubblica regolarmente sei uno fico, altrimenti sei un coglione!
Questo è il metro di misura di (quasi) tutti quelli che si improvvisano editori: non sono capaci di giudicare il lavoro degli autori, non ne capiscono le potenzialità, non hanno soldi per pagare gli autori, figurarsi avere soldi per pagare un editor che faccia il necessario lavoro di editing, o quelli per pagare un talent scout che abbia le competenze necessarie per capire se ciò che gli viene proposto può essere o meno un buon affare! Sembra che abbiano solo i soldi per pagare il tipografo, tirando qualche migliaia di copie, nulla di più.
Chi invece i soldi per fare tutto questo ce li ha (la Mondadori su tutte ma anche Rizzoli, Messaggerie, l’Espresso ecc… insomma i grossi editori) si interessa al fumetto solo per ristampe, senza mai creare una struttura dove si possano realizzare cose nuove e diverse da Disney/Bonelli, mai investendo nella ricerca, nella creazione, nella pubblicità, mai creando veri e propri multimedia franchise. I soldi per farlo li avrebbero, ma?... è di quel MA che, se si vuole, si dovrebbe discutere!
E considerate che le scuole del fumetto in tutta Italia sfornano circa 1000/1200 “nuovi fumettisti” all’anno, ce ne saranno di validi su cui investire, no?
Altrimenti ha ragione quella tizia che una volta mi disse: “In Italia pubblica troppa gente!... siete in troppi!... bisognerebbe impedire tutta questa libertà di stampa!”
In sostanza, credo sia inutile continuare a lagnarsi se Bonelli “non fa questo o non fa quello” se ci devono girare le palle, dev’essere perché Bonelli sembra essere l’ultima, seria, casa editrice di fumetti rimasta in Italia!
giovedì 23 giugno 2011
Podcastantonio podcastantonio!
venerdì 15 aprile 2011
Maxi Nathan Never 7
Cari amici, parenti e colleghi,
vi riscrivo per annunciarvi con piacere che, da alcuni giorni, è disponibile in tutte le edicole il Maxi Nathan Never n°7, contenente una storia scritta dal sottoscritto e disegnata dal dinamico duo Calcaterra/Oskar.
In questa nuova avventura neveriana, dal titolo Profilo Criminale, La famiglia Hill chiede all'Agenzia Alfa di ritrovare Adrian, il giovane figlio dell'amministratore della Byron Pharma, rapito Melpomene da due sadici assassini: Jeena e Elias Klein. Nathan Never, prima di partire per la stazione orbitante, contatta la dottoressa Christine Trust, membro del Criminal Behavioral Analysis e madre di una delle vittime dei fratelli Klein...
Completano il volume altre due storie, la prima Rivolta a Redsand, firmata Rigamonti/Resinanti/Vicari, e la seconda, Yeti, firmata Piani/Casini
Per ingolosirvi, la bravissima Alessandra Lupo, ha realizzato degli splendidi trailer!... CLIKKANDO QUI troverete quello di Profilo Criminale; mentre CLIKKANDO QUI trovate il trailer dell’albo completo!
Approfitto dell’occasione per ricordarvi, nel caso in cui ve lo foste perso, che in edicola dovrebbe ancora essere disponibile il 23° Speciale Zagor – La Danza Degli Spiriti, con sceneggiatura mia e disegni di Marcello Mangiantini.
Buona lettura!
Scuotiamoci le mani,
Mirko Perniola